Charlie Christian: uno stile innovativo e ispiratore

charlie christian, precursore del bebopCharlie Christian è stato sicuramente tra i chitarristi più influenti e imitati della storia del jazz. Il suo fraseggio, costituito da semplici intervalli armonici, è diventato uno dei punti di partenza per lo sviluppo del genere Bebop, del quale Charlie Parker è stato uno dei maggiori rappresentanti.

 

La vicenda storica che ha contraddistinto la nascita del genio musicale di Charlie Christian, l’ho spiegata in un articolo parlando del CD “The Genius Of Elettric Guitar”, comunque riassumendo diciamo che dalle campagne del Texas, la sua arte entrò a far parte del circuito di Benny Goodman, che lo ingaggiò rimanendo stupito dalle sue doti d’improvvisatore.

Essendo un pioniere della chitarra elettrica, si potrebbe supporre che il suo linguaggio non fosse gran che, invece era tutt’altro che così. Il suo modo di suonare il blues era molto originale e le sue armonie complicate rispetto a quelle dei suoi colleghi contemporanei chitarristi blues. Inoltre, dal punto di vista ritmico, era incredibilmente vario e incalzante, con le sue frasi di crome lunghe e articolate, tanto che John Hammond, un noto impresario, lo paragonò a Lester Young, un saxofonista molto innovativo dell’epoca.

Resta il fatto che Christian arrivò come un fulmine nella scena musicale americana di fine anni trenta, e divenne subito un punto di riferimento per tutti i solisti di ogni strumento musicale. Poteva suonare improvvisazioni molto lunghe senza mai risultare noioso, grazie al suo senso ritmico, che trovava nella sincope e nel riff i propri punti di forza. I suoi soli erano per lo più costituiti da linee melodiche singole, senza troppi accordi o bicordi, come volesse imitare il saxofono, strumento principe nell’improvvisazione jazz di quegli anni, grazie alla scuola di  Lester Young e Coleman Hawkins.

Armonicamente, i fraseggi di Christian erano per lo più basati su scale pentatoniche e blues con molti approcci cromatici a “target note” (note d’arrivo delle frasi che costituiscono lo scheletro armonico del solo). Si trovano poi alcuni passaggi su triadi e brevi arpeggi di settima, come l’uso dell’arpeggio semidiminuito sull’accordo di settima di dominante, a testimonianza del raffinato approccio blues di Christian.

La straordinaria facilità di costruzione ritmica delle frasi di Charlie Christian, lo rese un precursore e ispiratore di musicisti successivi, come Charlie Parker e Dizzy Gillespie, che costruirono i loro leggendari soli Bebop su sequenze ritmiche e divisioni di frase che il chitarrista “geniale” aveva già cominciato a suonare a fine anni trenta, ecco perché Christian è così importante per la storia del jazz e della chitarra.

In sostanza si può dire che la sua arte fu il risultato di una fusione tra influenze molteplici come: i grandi chitarristi blues dell’epoca (ad es. Blind Lemon Jefferson), il jazz da camera di Eddie Lang, il suono del saxofono di Lester Young e la nascita della chitarra elettrica, che permise a Christian di poter portare le sue linee melodiche allo stesso livello sonoro di quelle dei suoi colleghi con strumenti a fiato delle orchestre swing. Tutto questo unito naturalmente ad un grande talento che, come un fuoco rovente, ha bruciato scaldando velocemente la scena jazz americana dell’epoca dello Swing.

by Wenz

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