Jeff Beck: chitarrista anticonformista

Jeff Beck chitarrista anticonformistaEclettico della chitarra per eccellenza, ha fatto della ricerca sonora il suo marchio di fabbrica. Jeff Beck è sicuramente uno dei chitarristi più ammirati e stimati del mondo, da musicisti di ogni genere: dal jazz al rock.

 

Dei tre grandi chitarristi degli Yardbirds: Eric Clapton, Jimmy Page e Jeff Beck, quest’ultimo è sicuramente quello più eclettico ed originale. Beck ha quasi sempre preso le distanze dalla musica commerciale, sciogliendo le sue band prima che potessero esprimersi in tal senso e apparendo dal vivo con parsimonia, eppure molti lo considerano un genio, che ha contribuito al successo dei più famosi brani della band degli Yardbirds, per poi lasciarla subito dopo.

Le sovraincisioni, l’uso massivo dei feedback, i suoi suoni ricercati e i fraseggi originali sono alcune delle caratteristiche che lo hanno reso acclamato, così, dopo un buon esordio solistico col brano Beck’s Bolero, Beck decide di formare una sua band nel 1968 con Rod Stewart e Ron Wood: il Jeff Beck Group.

Con questo gruppo incide due album, Truth e Beck-Ola, esplorando ed estremizzando il genere rock blues. Ma la band si scioglie già nel 1969, anno in cui Beck ha un incidente d’auto che lo ferma per 18 mesi. Alla ripresa delle attività, Jeff Beck forma una nuova band con cui incide un album nel 1973, ma ancora non è il suo periodo migliore.

La produzione di George Martin, dell’album Blow by Blow del 1975, è molto fortunata e il disco ha un grande successo. Sono gli anni del jazz-rock e il suo groove funk è molto efficace quando è accostato ai giusti musicisti. Inoltre la sua tecnica del bending e l’utilizzo particolare della leva rendono il suo un fraseggio molto lirico. L’anno successivo, per il disco Wired, Beck può contare su Jan Hammer e Narada Michael Walden, che provengono dalla Mahavishnu Orchestra. Ora il suo jazz-rock è ancora più maturo e questi sono i suo dischi più apprezzati dal suo pubblico.

Negli anni 80 la sua vena solistica ha una battuta d’arresto e sono invece molte le collaborazioni, con artisti come: S. Wonder, S. Clarke, M. Jagger, R. Waters e altri. Nel 1983 partecipa ai concerti di beneficenza ARMS in una mitica apparizione assieme agli altri chitarristi storici degli Yardbirds: Eric Clapton e Jimmy Page (vedi il video in coda).

La sua visione artistica eclettica lo porta a creare dischi molto eterogenei con idee affascinanti, ma dalla difficile comprensione per il pubblico medio. E’ infatti probabile apprezzare un brano per poi non digerire il successivo del disco, data la grande differenza che ci può essere. Ad esempio in Flash del 1985 si trovano persino tracce di disco music, mentre Guitar Shop (1989) gli porta un Grammy come miglior disco strumentale rock dell’anno.

Nel 1993 esce Crazy Legs, tributo al grande Cliff Gallup, il chitarrista di Gene Vincent. Qui possiamo sentire le influenze che Beck ha sicuramente avuto in gioventù, e cioè la chitarra Rock-a-Billy. In seguito le esplorazioni di Beck si sono persino inoltrate nella musica elettronica e techno per poi trovare due dischi live come ultimi suoi lavori.

Riguardo alle sonorità, lo troviamo spesso a imbracciare chitarre della Fender: Telecaster e Stratocaster. Il suo approccio è con le dita in tecnica fingerstyle, e trovano ampio utilizzo il tremolo e il wah-wah come effetti nei suoi dischi. E’ inoltre molto particolare l’utilizzo che Jeff Beck fa della leva del vibrato, con la quale colora spesso le sue frasi.

by Wenz

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