Brani storici: “STILL GOT THE BLUES”

(GARY MOORE)

Brani storici: "STILL GOT THE BLUES"
Gary Moore al Beach of Pite-Havsbad a Piteå (Svezia) nel 2007.
Continuiamo a parlare di assoli e brani storici della chitarra rock con questo raffinato pezzo di Gary Moore, chitarrista irlandese, scomparso purtroppo l’anno scorso colpito da un infarto. Il brano, contenuto nel CD omonimo, uscì nel 1990 segnando il passaggio dalle sonorità Heavy Metal e Hard Rock precedenti, a queste più Blues Rock.

Lo stile è abbastanza ricercato e, in realtà, rappresenta un blues solo nell’andamento terzinato, e nel colore malinconico, ma armonicamente è più vicino allo stile “Ballade”, con progressioni tipo “Song” da Musical per intenderci, tipicamente maggiori e minori. Infatti somiglia molto ad un brano precedente dal tiolo “Parisienne Walkways”, sempre dello stesso Moore. Provate ad ascoltare le due versioni allegate: quella del video originale e un live.

Iniziamo dicendo che il riff, che rimane come costante in tutto il brano, è molto accattivante e rappresenta bene il carattere malinconico del blues. L’accompagnamento è un arpeggio terzinato che, come dicevo prima, richiama lo stile shuffle blues ma con accordi di settima tonali maggiori e minori. Anche il metro è su gruppi di otto battute, e non di dodici come avviene nello standard blues. Solo alla fine del ritornello, prima che inizi il riff, ci sono armonie che richiamano il blues minore in cadenza finale: F9, E7#9, Am.

L’assolo, non privo di veloci scale nello stile di Moore, contiene fraseggi e arpeggi meno scontati del solito. In particolare si possono sentire scale minori armoniche, arpeggi Maj7 e scale maggiori, oltre alle classiche pentatoniche rock.

La versione dal vivo ha stranamente un tempo più lento e dura di più di quella contenuta nel disco. Il solo richiama quello originale, ma contiene più passaggi improvvisati, anche se si possono riconoscere alcune frasi che si somigliano. Vi sono però certe idee veloci no proprio in stile, che troviamo solo nella versione live, ma questo è facile succeda quando si improvvisa, d’altro canto è proprio il bello del live, non ripetere il pezzo come lo si è registrato la prima volta.

Bene, non mi resta che augurarvi un buon ascolto di questo grande chitarrista rock, con uno stile un po’ più jazzy del solito, e tanta poesia in più.

by Wenz

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“HORSE RACING”

(spartito per chitarra sola)

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