George Benson: Blue Benson (Polydor)

George BensonNonostante il suo grande successo commerciale come cantante pop e R&B, George Benson è stato prima di tutto un talentuoso chitarrista jazz dalle derivazioni blues. Sono infatti soprattutto le sue prime incisioni che meritano grande rispetto e ammirazione da parte di chi ama la chitarra jazz.

 

La carriera di George Benson è iniziata presto, tanto che registrò il suo primo album da solista a soli 21 anni, grazie all’intercessione del noto impresario talent scout John Hammond (che già aveva scoperto tra gli altri Charlie Christian). Tra collaborazioni di pregio, come quella con l’organista Jack McDuff, con Miles Davis ed Herbie Hancock, alla fine degli anni sessanta Benson incide una serie di buoni album di musica jazz. Uno di questi è appunto “Blue Benson”.

La pregevole raffinatezza ed eleganza stilistica di George Benson è ben rappresentata in questo disco, dove troviamo musicisti di grande bravura, come il già citato Herbie Hancock al piano, Ron Carter al basso e Billy Cobham alla batteria. Lo stile chitarristico del chitarrista di Pittsburgh ha radici profonde nel blues, infatti è proprio in brani come “Billie’s Bounce” o “Doobie, Doobie Blues” che si evidenziano le sue doti ritmiche e la presenza continua di riff e blue note, ma con soluzioni tecniche alternative ed innovative per quegli anni.

La voce “soul” di Benson appassiona in “Lucky Old Sun”, con un tono Gospel e le sonorità tipiche del genere Soul proposto da un grande filone di artisti di colore in quegli anni, come Stevie Wonder e Ray Charles. Non sono ancora di questi anni la famosa chitarra Ibanez a lui intitolata o le favolose evoluzioni funamboliche voce-chitarra, che caratterizzeranno la produzione degli anni settanta di Benson, culminando nel magnifico live “Weekend in L.A.”.

Pregevole è l’omaggio a Wes Montgomery “I Remember Wes”, dalle sonorità liriche ed armoniche, molto colorata e profonda, nella quale appaiono evidenti tutte le tecniche proposte da Benson in quegli anni, con una grande ricchezza stilistica.

In conclusione un disco consigliato da ascoltare e studiare con attenzione, come un punto di riferimento per quel tipo di sonorità che partono da Charlie Christian, Wes Montgomery ed arrivano fino a George Benson in un continuo stilistico, tra Blues, Be Bop ed Hard Bop.

by Wenz

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per chitarra classica e orchestra
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