Kenny Burrell: Midnight Blue (Blue Note 1963)

kenny burrell, midnight in blue, recensioneNonostante le sue molteplici e importanti collaborazioni, il chitarrista statunitense Kenny Burrell non ha mai raggiunto la fama di Wes Montgomery o di George Benson, eppure, almeno per gli appassionati di chitarra jazz, rimane un indiscusso caposcuola dallo stile pulito e preciso, con un grande feel blues ma capace di raffinatissimi classicismi.

 

Kenny Burrell è stato uno dei session man più richiesti negli studi di jazz ed ha collaborato tra gli altri con Dizzy Gillespie, John Coltrane e Gil Evans influenzando molti chitarristi col suo stile pulito hard bop. “Midnight Blue” è il suo disco più noto, nel quale sono presenti molte composizioni originali dalla forte connotazione blues e “afro jazz”, caratteristica del genere hard bop del quale Burrell è appunto un importante esponente.

Le percussioni di Ray Barretto forniscono una base efficace in brani come “Chitlins Con Carne”, esaltandone la componente “afro-cubana”, mentre è profondo e toccante il solo di chitarra “Soul Lament” che non si discosta dalle strutture hard bop, ma ne cattura comunque l’anima sottintesa. Altri brani sono blues che fanno esaltare le doti musicali del saxofonista Stanley Turrentine, ma sempre con la chitarra di Burrell in primo piano naturalmente, che disegna linee singole e evoluzioni cordali in un perfetto stile ritmico, dove sono in equilibrio virtuosismo e gusto musicale.

L’album “Midnight Blue” è quindi un buon disco di jazz per estimatori di hard bop, ma non arriva a toccare la grande varietà stilistica e artistica di un altro disco di Burrell: “Guitar Forms” in cui la sperimentazione è guidata dagli arrangiamenti e dall’orchestra del grande Gil Evans.

by Wenz

Scarica gratis “Play the Love”
per chitarra classica e orchestra
(spartito e mp3)

 


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