Forse vi è capitato di prendere lezii di chitarra e di smettere perché non stavate raggiungendo i risultati sperati? Oppure magari conoscete qualcuno che è rimasto deluso da alcune lezioni di chitarra e per questo non avete nemmeno cominciato un corso? Queste ed altre frustrazioni sono causa di molti insuccessi, vediamo assieme come si possono evitare.
Le ragioni per cui alcune lezioni di chitarra non hanno avuto successo possono essere molte. A volte l’insegnante non riesce ad instaurare un buon rapporto con l’allievo e non lo stimola a sufficienza, oppure le lezioni non hanno saputo portare l’allievo a raggiungere alcuni obiettivi che si volevano ottenere, oppure l’insegnante non era preparato abbastanza per poter creare un percorso idoneo. (Per la scelta di un buon insegnante di chitarra leggi questo articolo).
Forse però, potrebbe darsi che il vostro approccio alle lezioni non sia dei migliori e così non avete ottenuto i risultati sperati. Dopo molti anni d’insegnamento posso dire per certo che l’atteggiamento positivo dell’allievo rispetto agli insegnamenti ricevuti è molto importante. Con questo voglio dire che può accadere che due studenti traggano diverso beneficio dalle lezioni di un unico insegnante. Ad esempio uno studente potrebbe ritenere di sapere meglio del suo insegnante cosa è meglio studiare per lui, e perciò snobbare alcuni esercizi suggeriti. Anche se vi sembra che non sia il vostro caso, vi prego di leggere il resto dell’articolo per capire se vi riconoscete in una delle seguenti descrizioni che possono limitare l’apprendimento e il beneficio di un corso di chitarra.
Troppa ricerca di novità: spesso alcuni studenti desiderano imparare qualcosa di nuovo ad ogni lezione. Forse questo approccio sembra interessante, ma è troppo dispersivo e non porta a buoni risultati a lungo termine. Il panorama di informazioni necessarie a suonare la chitarra è sterminato e disperdere i propri sforzi su troppi obiettivi non funziona molto bene. A lungo andare porta a delusioni e frustrazioni. Non basta sentire parlare di un argomento per saperlo veramente, ma occorre invece molta pratica, perché sapere cose che non si sanno “fare” non serve a molto.
Troppo perfezionismo: questo è il contrario del difetto precedente, e significa lavorare su una tecnica o una conoscenza con assiduità fino a sviscerarla ma tralasciando così altre abilità fondamentali per raggiungere i propri obiettivi. L’approccio più utile è lavorare contemporaneamente su più conoscenze di base per progredire in modo completo e non parziale. Questo è il tipico caso di chi ad esempio si ostina a voler solo suonare una frase più velocemente, dimenticando di migliorare le proprie conoscenze ritmiche, armoniche, musicali e interpretative, d’improvvisazione, conoscenza stilistica, ecc.
Troppi preconcetti: può succedere che uno studente abbia già seguito lezioni di un precedente insegnante e senta di sapere quello che gli serve per imparare. In questo modo egli probabilmente giudicherà le proposte dell’attuale insegnante non imparzialmente e non ne riceverà il miglior beneficio per una possibile avversione ad alcune di esse. Mettere continuamente in discussione gli insegnamenti di un insegnante non aiuterà certo a creare un percorso che possa far ottenere grandi miglioramenti.
Questi atteggiamenti possono limitare molto il vostro apprendimento della chitarra, anche se cercate di imparare da soli. Il consiglio è di cercare di essere più liberi ed aperti possibili agli insegnamenti del vostro insegnante. Cercate poi di scegliere il vostro maestro con oculatezza (ecco alcuni consigli sulla scelta di un buon insegnante di chitarra) e di strutturare il vostro studio seguendo un buon programma, magari facendovi consigliare e fidandovi del vostro insegnante (a proposito vi consiglio di leggere questa guida sul piano di studio per la chitarra).
by Wenz
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Aggiungerei l’impazienza, la sensazione che la fatica non valga il magro risultato, soprattutto quando a lezione, in preda all’ansia da performance, vedi crollare tutto il tuo bel castello (di carte, evidentemente) per cui hai tanto lavorato: = orgoglio ferito. Ma dicono che al di là della frustrazione ci stia il successo, che anzi la frustrazione, se ben gestita, possa essere il preludio del successo, per questo io alla fine decido sempre di proseguire un altro po’ per vedere se prima o poi…