La storia di Charlie Christian è molto singolare e importante nel panorama della musica jazz.
Importante perché è stato l’iniziatore di un linguaggio nuovo, nell’epoca dello Swing, proponendo assoli di lunghe frasi con articolazioni ritmiche originali e mai scontate, anticipando in questo gli artisti del Be Bop (Parker, Monk, Gillespie) e arrivando anche a influenzare il successivo Rhythm & Blues.
Singolare è invece la storia di un ragazzo povero del sud, senza nemmeno i soldi per comprarsi lo strumento, che in soli cinque anni (dal 1937, quando sperimentò le prime chitarre elettriche, fino al 1942, anno in cui morì) riuscì a rivoluzionare il linguaggio del jazz.
Dopo i primi anni 30’ si poté permettere uno strumento proprio e in seguito fu appunto uno dei primi musicisti a iniziare a usare una chitarra elettrica, facendosi una buona reputazione nei gruppi locali. Il produttore John Hammond fu stimolato così ad andarlo ad ascoltare, e ne rimase entusiasta, al punto di segnalarlo al noto clarinettista Benny Goodman. Alle prime Goodman non era dell’idea di avere una chitarra elettrica nella sua band, ma data l’insistenza di Hammon diede una chance a Christian, cercando però di metterlo in difficoltà facendogli suonare un brano che non conosceva direttamente sul palcoscenico.
Charlie Christian suonò un solo di venticinque chorus, con facilità e con grande entusiasmo del pubblico, al che Benny Goodman lo assunse immediatamente.
Il linguaggio del chitarrista era una fusione tra perfetto equilibrio melodico e grande invenzione ritmica, tramite le quali poteva raggiungere il massimo risultato espressivo con poche note. Fu così il primo grande virtuoso della chitarra elettrica, imitato e amato dai grandi interpreti successivi, come Barney Kessel e John Scofield. Il suo capolavoro è “Solo Flight”, un concerto per chitarra e orchestra scritto da Jimmy Mundy e inciso con la big band di Goodman.
Quest’antologia raccoglie molte delle fondamentali incisioni di Charlie Christian, che testimoniano appunto il suo grande genio musicale, come vuole asserire lo stesso titolo.
by Wenz
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“HORSE RACING”
(spartito per chitarra sola)
Ma che roba, settant’anni fa! Chi ha innovato veramente dopo, mi chiedo, ma sono abbastanza ignorante in materia. Storia della chitarra in pillole, please.