Il suono di uno strumento come la chitarra, o per meglio dire il suo timbro, è una parte fondamentale della musica. E’ fondamentale per chi ascolta, mi anche per chi suona, in quanto le emozioni sono fortemente influenzate dalla qualità del suono.
Provate a suonare una semplice melodia con il suono di una chitarra elettrica pulito, senza utilizzare nessun effetto, nemmeno il riverbero, e magari collegatela ad un amplificatore non dedicato alla chitarra elettrica. Ora invece provate la stessa melodia con un suono simile a quelli usati da David Gilmour nei suoi soli. Sicuramente le emozioni trasmesse in questi due casi saranno completamente diverse, anche se le note sono le stesse.
Certo, detto così sembra facile ottenere il suono migliore per le proprie esigenze di musicista e chitarrista, ma non è proprio così. Infatti occorre avere le idee ben chiare su quale sia il risultato che si persegue nella scelta degli effetti da collegare alla propria chitarra, e su come regolarli. Occorre conoscere le qualità dei principali effetti esistenti e fare molte prove per ottenere il risultato voluto.
Una considerazione che non tutti fanno è che il suono che sentite quando provate da soli, non sarà lo stesso che sentirete in una situazione di insieme con la band. Il motivo è che le frequenze degli altri musicisti interagiranno con quelle del vostro suono modificandole, quindi l’ideale sarà di essere pronti a modificare opportunamente i settaggi per l’ambiente in cui dovete suonare, e questo richiede esperienza.
I grandi chitarristi famosi non sempre usano molti effetti per ottenere il loro sound. Ad esempio Jeff Beck si limita spesso ad un pò di distorsione e di delay per produrre una grande gamma di suoni per i suoi brani. Anche Jimi Hendrix usava un suono molto meno distorto di quel che possa sembrare.
Altri musicisti, come il già citato David Gilmour, oppure The Edge degli U2, fanno un uso più abbondante degli effetti. Bisogna dire però che sono in possesso di mezzi che non sono alla portata di tutti, anche se al giorno d’oggi con una spesa minima e una certa bravura nella regolazione, si possono ottenere risultati di tutto rispetto.
Resta il fatto che occorre la conoscenza di come funzionano i principali effetti, di come vanno collegati e di una certa dose di esperienza e di tempo passato nel cercare la regolazione più ottimale della propria strumentazione. Questo è quello che vedremo in prossimi articoli sugli effetti per chitarra.
by Wenz
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